Xiaomi Redmi 3 Recensione – Smartphone lowcost di alta classe e qualità costruttiva

Recensione Xiaomi Redmi 3

Abbiamo parlato da poco di Xiaomi, colosso cinese che punta a distinguersi dalla massa e che, per potenza economica, diffusione e varietà dei propri prodotti, ha parzialmente già vinto la propria sfida.

Negli ultimi mesi Xiaomi ha sfornato svariati modelli e, ognuno in modo diverso, si è fatto notare. Tra tutti, quello che probabilmente è passato più inosservato, è lo Xiaomi Redmi 3: uno smartphone che unisce peculiarità da telefono entry level a fatture e componenti di fascia più elevata.

Dopo aver provato il Redmi Note 3 non potevamo non provare Xiaomi Redmi 3, che è uscito un mesetto più tardi del fratello maggiore.

Perché, sebbene la lettura delle caratteristiche hardware potrebbe far pensare diversamente, si tratta proprio di questo: del fratello minore dello Xiaomi Redmi Note 3.

Lo Xiaomi Redmi 3 è acquistabile nei vari store cinesi online ad una cifra variabile intorno ai 150 euro, ma da qualche giorno è possibile acquistarlo ad un prezzo leggermente maggiore anche su Amazon, con tutti i vantaggi del caso (es. la restituzione entro 30 giorni, nel caso in cui non vi soddisfi).

Descrizione caratteristiche tecniche:

Display: 5.0 pollici HD 1280 x 720
CPU: Qualcomm Snapdragon 616 Octa Core 4 x 1.5GHz + 4 x 1.2GHz
GPU: Adreno 405
RAM + ROM: 2GB RAM + 16GB ROM
Fotocamera: Principale da 13.0MP con auto focus e flash + 5.0MP  la frontale
Sensori: Luminosità, G-sensor, Prossimità, Bussola, GPS, A-GPS, GLONASS, BDS
Bluetooth: 4.1
Reti:
2G: GSM 850/900/1800/1900MHz
3G: WCDMA 850/900/1900/2100MHz
4G: FDD-LTE 1800/2100/2600MHz

Recensione completa Xiaomi Redmi 3

Unboxing (voto 6)

La confezione è la stessa a cui Xiaomi ci ha abituati in quest’ultimo anno. Compatta e con lo stretto indispensabile (non una cosa di più).

L’unico vantaggio di questo tipo di confezione è che ingombra poco a casa e che potrebbe consentire allo Xiaomi Redmi 3 di passare inosservato alla dogana (nel caso in cui lo acquistaste presso uno store cinese anziché presso Amazon). Per il resto, c’è poco da dire: telefono, cavo usb, spilla per estrazione delle sim e caricatore da 2A.


xiaomi redmi 3 unboxing (2) xiaomi redmi 3 unboxing (3)

Esattamente come per il Note 3, ammetto che – sebbene la scatola mi abbia lasciato un pò deluso – il primo pensiero all’apertura è stata: che bello smartphone!!!

E se la confezione scarna è servita per tenere basso il prezzo finale del prodotto, allora va bene così. Del resto quante volte viene riutilizzata la scatola di un telefono, dopo la sua apertura?

Xiaomi Redmi 3 Design (voto 9)

Su questo aspetto bisogna fare i complimenti alla Xiaomi. Tutti gli ultimi smartphone di sua produzione sono BELLI e ben rifiniti.

Sebbene la fascia di mercato a cui si rivolge il Redmi 3 sia quella bassa, la vista di questo smartphone lascia pensare a tutt’altro. Sarà per il metallo che fodera l’intera cover e che contorna anche tutto lo spessore e lascia intravedere plastica bianca solo sul lato frontale, sarà che non si sente uno scricchiolìo neanche provando a fare forza con le dita, sarà per la trama che caratterizza il tatto della cover, sarà che sono un appassionato di smartphone dalla diagonale “piccola”, ma in queste settimane non poche persone mi hanno fatto i complimenti chiedendomi quanto costasse, e pensando che si trattasse di uno smartphone di prezzo decisamente superiore.

xiaomi redmi 3 unboxing (10)

Niente da eccepire. Anche in questo casi si tratta di una fotocopia in piccolo del Note 3:

tasti laterali (volume e power),

cassettino per la doppia SIM (1 nano e 1 micro),

posizione usb per la ricarica + microfono in basso,

minijack, infrarossi e microfono ambientale in alto

è pressoché tutto identico. Ma questo non è certo un difetto. Avevo giudicato ottimamente lo stile e le finiture del Note 3 e, di conseguenza, non posso non fare altrettanto con lo Xiaomi Redmi 3.

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Sul lato frontale invece, a parte microfono e fotocamera sul lato alto, in basso si vedono i 3 tasti non retroilluminati mentre non si vede il led di notifica che però è presente,  e nascosto nei pressi del tasto centrale Home. Quando il led è spento risulta invisibile, mentre diventa ben visibile quando lampeggia (il colore è programmabile). Purtroppo la scelta della posizione – almeno per i miei gusti – non è risultata molto felice in quanto quando avrete il telefono impugnato in una mano, con ogni probabilità non lo vedrete in quanto risulterà nascosto dal vostro palmo.

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Rispetto al fratello maggiore, il Redmi 3 ha anche il vantaggio di non essere scivoloso come il fratello maggiore, grazie alla trama del metallo. Le dimensioni inferiori e il peso risibile completano il quadretto.

Difficilmente qualcuno potrà mai pensare di avere per le mani uno smartphone da 150 euro.

Peccato manchi il lettore di impronte digitali, ma per questa cifra sarebbe difficile pretenderlo…

Xiaomi Redmi 3 Rom e Software

Per la prima volta mi vedo costretto a separare la descrizione e il voto della ROM in quanto – come descriverò di seguito – ci sono alcuni motivi che rendono “zoppo” l’utilizzo di una ROM che, di per sè, ha pochi difetti…

Rom (qualità e aggiornamenti voto 9)

La Miui 7 ormai non ha bisogno di presentazioni per gli addetti ai lavori e gli appassionati del genere, mentre a tutti gli altri mi sento di dire solo una cosa: è il top!

Come qualità, fluidità e personalizzazione ci sono pochi eguali in circolazione. E’ una Rom completa e aggiornatissima. Costantemente rivisitata e priva di bugs importanti.

Si tratta forse della più “giovane e giovanile” Rom in circolazione e, cosa ben più importante, di quella col maggior numero di sviluppatori e conseguentemente di aggiornamenti.

La versione 7.1 (versione 7.1.3 al momento in cui scrivo, con cadenza di aggiornamento di circa 7/10 giorni) del Redmi 3 è basata su Android 5.1.1. (come per tutti gli smartphone di questi ultimi mesi la casa sostiene che è garantito l’aggiornamento ad Android 6 in tempi rapidi: staremo a vedere…)

xiaomi redmi 3 recensione - MIUI rom (3) xiaomi redmi 3 rom (9) xiaomi redmi 3 rom (10) xiaomi redmi 3 rom (28) xiaomi redmi 3 stagefright

Rom (fruibilità e semplicità di adattamento al mercato europeo voto 3)

Se della Rom MIUI potrei parlare per ore elogiandone la freschezza e la possibilità di personalizzazione, non posso fare altrimenti per le strategie di Xiaomi, che da un paio di mesi ha iniziato a bloccare il bootloader dei propri smartphone nuovi che non hanno preimpostate lingue europee (a meno ovviamente dell’inglese).

Per spiegare questa situazione, penso sia corretto non dare niente per scontato e spiegare – prima di tutto – cosa è il bootloader?

Si tratta di un “programma” che risiede in una porzione della memoria differente rispetto al Firmware vero e proprio e che ha il compito di decidere con che cosa deve essere acceso il telefono. In pratica è quello strumento che, a seconda di una combinazione di tasti o di un comando preimpostato, fa accendere il telefono “normalmente” o fa invece accedere alla Recovery. E’ quindi la prima partizione che lavora all’accensione del telefono.

Se il produttore la blocca (come in questo caso) diventa impossibile installare una Custom Recovery o una Rom differente da quella che vuole il produttore. O meglio: mettendoci di impegno potremmo anche riuscire ad installarla, ma non potremmo mai accederci in quanto è il bootloader a dare il comando e se il bootloader cerca una certa rom e ne trova invece un’altra, lo smartphone va in riavvio continuo senza mai accendersi.

Ecco, questa è esattamente la strategia che Xiaomi ha deciso di adottare, bloccando il bootloader e, fino a che non deciderà di sbloccarlo, sarà impossibile installare una Custom Recovery come anche una Rom differente da quella standard.

Ciò costituisce un problema in quanto la MIUI 7.1 originale ha SOLO 3 lingue: 2 asiatiche più l’inglese.

xiaomi redmi 3 rom (13)

La casa madre ha affidato a Xiaomi.eu e Xiaomi.it il compito di tradurre le ROM in italiano (e nelle varie lingue europee). Entrambi questi siti però NON possono tradurre le ROM in quanto nessuno le potrebbe installare (poiché tutti hanno il bootloader bloccato).

La Xiaomi – esattamente come ha già fatto per il Note 3 – gestirà in prima persona lo sblocco degli smartphone per i quali verrà fatta richiesta (SOLO per quelli) e la procedura di sblocco avviene manualmente ad opera di alcuni programmatori dipendenti di Xiaomi. La richiesta di sblocco però può essere avanzata solo dopo che l’utente avrà installato una versione di Rom cosiddetta sviluppatore (che però a tutt’oggi non è ancora stata pubblicata).

Insomma: uscirne è un labirinto!

Se siete smanettoni appassionati e non vi scoraggiate di fronte alle difficoltà allora potete proseguire e, magari, acquistare il Redmi 3 ed esserne felici possessori. Se invece non lo siete e lo smartphone lo volete per accenderlo e usarlo: guardate altrove! Le procedure sono veramente macchinose e lunghe (e nelle ultime settimane ho letto di alcuni utenti del Redmi Note 3 a cui la richiesta di sblocco è pure stata negata, ma non so con quali motivazioni).

La soluzione più semplice è quella di “rootare” lo smartphone e installare morelocal2 in modo da avere quantomeno tutte le app in italiano e convivere con le sole impostazioni in inglese. Il vantaggio di questa soluzione è la garanzia di ricevere tutti gli aggiornamenti via OTA (dove ad ogni aggiornamento perderete i diritti di root ma non l’impostazione della lingua).

Molto siti riportano anche le istruzioni per installare la lingua italiana: vero! Funziona grazie ad alcuni sviluppatori che hanno estrapolato la lingua del file system. E’ sufficiente (per modo di dire, se non siete smanettoni come indicato sopra) sovrascrivere un file di sistema che al riavvio avrete il telefono totalmente in italiano: il difetto di questo sistema è però che la rom perde di aggiornabilità e che resterà fermo a questa versione. Scordatevi pertanto i fix di eventuali bugs, aggiornamenti dei menu e delle funzioni, ecc… Considerando che il bello della MIUI è proprio la garanzia del suo costante aggiornamento, potrebbe risultare penalizzante la decisione di fermare gli aggiornamenti.

In aggiunta è importante notare che la Rom originale (in attesa che Xiaomi.eu e Xiaomi.it riescano a fare la loro parte di lavoro) è attualmente priva delle GoogleApps e di conseguenza del Play Store. Inserirlo non è difficile, ma anche questa operazione richiede una certa familiarità con “lo smanettamento”. In breve, se volete installare il PlayStore è sufficiente:

  1. scaricare questo file “http://ota.miuipro.ru/mifiles/gms/NewGoogleInstaller2.0MS.apk”;
  2. recarsi nelle impostazioni: Settings-Additional settings-Privacy e attivare la voce “Unknown sources”;
  3. una volta attivata la voce sopra, lanciare il file scaricato e dare OK.
Display (voto 6.5)

Si tratta di un bel pannello HD molto luminoso e con ottimo sensore di luminosità (aspetto che non guasta, dato che è raro che in questa fascia di prezzo il sensore di luminosità funzioni a dovere).

A mio avviso le piccole dimensioni (5″) dello schermo giustificano sufficientemente la scelta di non aver optato per un display FullHD anche perché sono comunque garantiti 295 dpi, e il pannello è un multitouch da 10 punti contemporanei (ultimamente, sempre più spesso, mi sono imbattuto in display di dimensioni maggiori ma con soli 5 punti di tocco).

Il multitouch è talmente “sovradimensionato” per le dimensioni dello schermo che non sono mai riuscito a toccare lo schermo con più di 9 dita.

xiaomi redmi 3 multitouch

Autonomia (voto 9)

Lo Xiomi Redmi 3 ha una batteria da “soli” 4000 mAh che però – abbinata ad un pannello display HD da 5″, ad una ottima CPU e ad una eccellente ottimizzazione software – darà grandi soddisfazioni!

Mediamente ho dovuto mettere il telefono in carica ogni giorno e mezzo. Senza usare il telefono “a risparmio” (wifi sempre acceso anche all’aperto o in assenza di segnale, download automatici delle app, display acceso in maniera continuativa per ore, spotify spesso in background quanto il telefono è in standby) ho ottenuto circa 8 ore di display acceso e una quarantina di ore totali.

Non è al livello di autonomia dell’Ulefone Power (che però ha ben 6000mAh di batteria) ma è comunque una delle migliori autonomie che io abbia registrato fino ad oggi.

xiaomi redmi 3 recensione - autonomia durata batteria (1) xiaomi redmi 3 batteria (3)

Xiaomi Redmi 3 Funzioni telefoniche (audio – ricezione) (voto 9)

Lo Xiaomi Redmi 3 offre una ottima qualità audio, sia in entrata che in uscita. Dall’auricolare si sente una voce chiara ad un ottimo volume.

Non ho avuto lo stesso riscontro con un auricolare blutetooth, poiché il mio interlocutore mi sentiva molto lontano, ma ritengo che il problema sia da imputare all’auricolare e non certo al telefono.

Durante la prova ho utilizzato in contemporanea Wind (sim 2 su nanosim) e Vodafone (sim 1 con microsim): con entrambi gli operatori ho sempre ricevuto segnale pieno sia all’interno che al chiuso e non mi è mai capitato di perdere segnale neanche in galleria e autostrada.

Funzioni telefoniche quindi promosse a pieni voti

Xiaomi Redmi 3 Fotocamera (voto 6.5)

Quando si giudica uno smartphone non bisogna dimenticare la fascia di prezzo in cui è collocato.

Il reparto fotografico dello Xiaomi Redmi 3 non è sicuramente da top di gamma e difficilmente vi farà scattare foto capolavoro, ma è comunque più che sufficiente per qualsiasi fotografia “da passeggio”, e si adatta discretamente a qualsiasi condizione di luce.

Diciamo che fa tutto ciò che ci si può aspettare (e sinceramente anche un pò di più) da uno smartphone lowcost.

La funzione HDR è sempre disponibile e il suo utilizzo è veloce (così come per il Note 3) e consente una messa a fuoco molto rapida.

La fotocamera frontale da 5mpx è sufficiente.

Il menù è molto completo e le funzioni offerte sono le stesse presenti negli altri smartphone dotati di MIUI 7.

xiaomi redmi 3 camera settings

Xiaomi Redmi 3 Recensione - Qualità Fotocamera Paesaggio e Natura HDR
HDR
Xiaomi Redmi 3 Recensione - Qualità Fotocamera Parco Giochi
No HDR
Xiaomi Redmi 3 Recensione - Qualità Fotocamera parco giochi HDR
HDR
Xiaomi Redmi 3 Recensione - Qualità Fotocamera Paesaggio città
No HDR
Xiaomi Redmi 3 Recensione - Qualità Fotocamera paesaggio città HDR
HDR
HDR
HDR
No HDR
No HDR
Macro + HDR
Macro + HDR
Macro No HDR
Macro No HDR
Xiaomi Redmi 3 Recensione - Qualità Fotocamera Panoramica
Panoramica
Xiaomi Redmi 3 Processore-Prestazioni e Benchmark (voto 7)

Lo Snapdragon 616 che equipaggia lo Xiaomi Redmi 3 è un ottimo processore, e la GPU che lo accompagna (Adreno 405) non è certo da meno.

Il risultato è uno smartphone veloce e reattivo, che difficilmente incapperà in lag nell’utilizzo quotidiano.

Nonostante ciò, i benchmark non rendono giustizia e ciò significa che non si tratta di un telefono studiato “per la misurazione delle performances o per il gaming, ma per un giusto sfruttamento nell’utilizzo quotidiano”.

Ciò conferma la teoria secondo cui i punteggi di benchmark lasciano il tempo che trovano.

Ciononostante, per completezza, allego di seguito il punteggio ottenuto su Antutu

xiaomi redmi 3 antutu benchmark

Xiaomi Redmi 3 Gaming (voto 7.5)

In riferimento a quanto scritto sopra, la potenza per il gaming (processore e renderer) non manca di certo. I classici giochi utilizzati ormai universalmente come termini di paragone (Real Racing 3 e Asphalt 8) girano bene senza intoppi e lag e tantomeno microlag.

Nell’utilizzo gaming però il display da 5″ non aiuta. La definizione grafica dei giochi e il livello di dettaglio non riesce a restituire – in 5″ – la stessa soddisfazione che si ottiene con un display di diagonale maggiore.

In alcune circostanze, date le dimensioni ridotte di tutti i comandi – ho avuto difficoltà a schiacciare il comando giusto (nonostante le mie dita non siano proprio gigantesche).

La dimensione del display però non viene certo “scoperta” dall’acquirente dopo aver ricevuto il telefono. E’ una caratteristica intrinseca dello smartphone e che, come tale, viene scelta per alcuni pregi (maneggevolezza e peso) e porta in sè alcuni difetti (appunto le dimensioni degli particolari). E’ pertanto necessario valutare bene se siete interessati ad un display da 5″ o piuttosto ad un più classico 5.5″. Se vi sta bene il primo caso (io sono uno di quelli che preferiscono gli smartphone leggermente più piccoli), sapete a cosa andate incontro, e non potrete dirvi delusi da questo particolare.

Di seguito alcuni screenshot dei 2 giochi:

recensione xiaomi redmi 3 gaming (7) xiaomi redmi 3 gaming (6) xiaomi redmi 3 gaming (5) xiaomi redmi 3 gaming (4) xiaomi redmi 3 gaming (3) xiaomi redmi 3 gaming (2) xiaomi redmi 3 gaming (1)

Xiaomi Redmi 3 Ricezione dati (voto 3)

Eccoci al vero punto dolente dello Xiaomi Redmi 3.

A seconda di dove vivete, dimenticatevi di aver acquistato uno smartphone 4g in quanto la mancanza della banda 800mHZ è ormai – a mio avviso – un handicap troppo grande nel 2016. La sim dati utilizzata per tutto il periodo di test di 2 settimane è Wind e – checché se ne dica o si legga in rete – da nessuna parte ho mai ricevuto il segnale 4G: campagna, città o mare…

In Sardegna come a Bologna, a La Spezia come a Forlì e lungo quasi 1000km di autostrada percorsi, non è MAI comparso il segnale 4G.

In molti sostengono che la mancanza del segnale 4G non sia una gran pecca in quanto il segnale H+ è da considerarsi pressoché equivalente come velocità. Per verificare se ciò corrisponde a realtà ho eseguito test in parallelo con la stessa sim sullo Xiaomi redmi 3 e su uno smartphone che invece riceve anche la banda 800mHZ (Ulefone Power).

Il risultato dei test è stato effettivamente più positivo (in favore della rete H+) di quanto pensassi, ma i successivi giorni di utilizzo hanno invece confermato le mie paure.

Ulefone Power
Ulefone Power
Xiaomi Redmi 3
Xiaomi Redmi 3
Ulefone Power
Ulefone Power
Xiaomi Redmi 3
Xiaomi Redmi 3

Ciò che esce dai test è che la velocità in download è effettivamente paragonabile, ma mentre la rete 4G (banda 800mHZ) non fa differenza in velocità tra dati in download e in upload, la rete H+ invece è pragonabile ad una buona ADSL (con velocità in upload sempre inferiore di almeno 4 volte rispetto al download).

In uno smartphone che ormai vive dialogando con cloud e sincronizzazioni varie, ritengo che la velocità in upload sia quasi più importante della velocità in download (e infatti spesso – durante sincronizzazioni varie – i dati diventano inutilizzabili).

In aggiunta lo Xiaomi Redmi 3 risente di un problema che attanaglia anche il fratello maggiore Note 3: spesso, ciclicamente, la rete perde il segnale H+ e passa prima in 3g e successivamente 2g facendo, di fatto, perdere qualsiasi capacità di connessione.

La cosa strana è che non ho MAI riscontrato una caduta di segnale dell’operatore e quindi la rete 2G è sempre stata presente. Non so quale sia il vero motivo, ma probabilmente il tentativo di passare dall’H+ alle frequenze 4G che potenzialmente potrebbe ricevere (ma che non hanno sufficiente banda), generano costanti cadute. Il risultato è che troppo frequentemente il telefono va “in ombra” e non riceve alcun dato. Dopo pochi minuti si riprende da solo, ma questo fenomeno è snervante.

xiaomi redmi 3 offline (1) xiaomi redmi 3 offline (2) xiaomi redmi 3 offline (3) xiaomi redmi 3 offline (4)

A vantaggio dello Xiaomi Redmi 3 c’è la possibilità di eseguire uno switch a caldo della sim che gestisce i dati.

Xiaomi Redmi 3 Funzioni extra (voto 9)

Il sensore IR funziona veramente molto bene. Probabilmente il migliore che abbia provato su uno smartphone. Nel Note 3 se il telefono non è puntato perfettamente frontale all’apparecchio che vogliamo gestire, il segnale non arriva. Nel Redmi 3 invece la direzionalità del sensore infrarossi è decisamente migliore e consente un utilizzo alla stregua di un telecomando convenzionale.

In aggiunta, la funzione Mi Remote che è preinstallata nel sistema, ha un database aggiornatissimo e molto completo e consente facilmente di trovare pressoché qualsiasi televisore, rendendo quindi il vostro Redmi 3 un ottimo telecomando universale.

Niente da dire sulla ricezione di segnale GPS che funziona bene ed esegue il fix molto velocemente.

xiaomi redmi 3 gps fix (1) xiaomi redmi 3 gps fix (2) xiaomi redmi 3 gps fix (3)

Recensione Xiaomi Redmi 3 Conclusioni

Lo Xiaomi Redmi 3 è un telefono equilibrato, molto ben costruito e che si presenta quasi “lussuoso”.

Come avete potuto leggere, i giudizi che ho attribuito sono quasi tutti positivi. Ciononostante, se dovessi consigliare ad un amico il suo acquisto, lo farei SOLO se fossi sicuro che è un utente scafato e, come si suol dire, smanettone.

Potrebbe interessanti anche l’articolo i Migliori Smartphone del 2016.

Probabilmente in Cina (dove hanno preimpostata la loro lingua, e dove non interessa avere accesso ai server di Google) è lo sartphone ideale: piccolo, leggero, veloce, bello e performante. Ma in Europa è un’altra storia.

Riuscire a far funzionare tutto, inserire la lingua italiana, installare le GApps, impostare la corretta sincronizzazione con il calendario e la rubrica di Google (a proposito, se doveste avere problemi in questa direzione anche dopo aver installato le GApps, è necessario scaricare i files GoogleCalendarSyncAdapter.apk e GoogleContactsSyncAdapter.apk: da notare che gli stessi files, con gli stessi nomi, si possono trovare per qualsiasi versione di Android, per cui dovrete cercare quelli per Androidi 5.1).

Nel complesso lo Xiaomi Redmi 3 è un ottimo smartphone adatto ad un utente evoluto che non vuole spendere molto.

Devo però ammettere che, complici tutte le situazioni sopra descritte, in 2 settimane non mi ha appassionato più di tanto.

Xiaomi Redmi 3 Root

Ad oggi l’unica ROM pubblica è la stabile e, per ottenere i diritti di root, è sufficiente scaricare il file Root_Xiaomi_Redmi3.apk da https://www.fshare.vn/file/R9ODKGASVSZB e installarlo da dentro lo smartphone.

Xiaomi Redmi 3 Aggiornamenti ROM e sblocco bootloader (aggiornamento del 19/03/2016)

Finalmente, a quasi 1 mese dall’uscita del Redmi 3, la Xiaomi ha pubblicato la prima versione di ROM developer (2016/03/18) che consente – a chiunque ne faccia richiesta e riceva approvazione – di sbloccare il bootloader dello smartphone.

Ho eseguito questa operazione ieri con successo (personalmente non ho richiesto l’autorizzazione di sblocco in quanto ha funzionato l’autorizzazione che avevo ricevuto qualche mese fa per il Redmi Note 3).

Ieri sera poi, in meno di 24 ore, Xiaomi.eu aveva già portato a compimento il miracolo di tradurre la ROM rendendola – di fatto – una internazionale.

I passi da seguire, sono i seguenti:

  1. recarsi su http://en.miui.com/unlock/ e seguire i passi necessari per chiedere l’autorizzazione allo sblocco
  2. subito dopo scaricare sul pc il software  di sblocco da questo indirizzo http://bigota.d.miui.com/miflashunlock/MiFlashUnlock_1.1.0315.1_en.zip
  3. attendere di ricevere 1 sms da xiaomi che ci comunica l’accettazione della domanda (può passare da 1 ora fino a oltre 20 giorni…): sembra incredibile a dirsi, ma l’operazione di accettazione viene fatta a mano da impiegati/programmatori della casa e non è una procedura automatizzata
  4. una volta ricevuto l’sms, assicurarsi di avere – tra i profili utente dello smartphone – il profilo Mi Account attivo con un numero di registrazione sotto il proprio nickname (se è stato impostato un nickname, altrimenti potreste avere solo il numero di 10 cifre)
  5. a questo punto, per evitare di perdere tempo ed essere sicuri di essere pronti a partire, andate su https://i.mi.com/ e inserite le vostre credenziali del profilo di xiaomi: se non ne avete uno, registratevi, altrimenti non potrete eseguire lo sblocco.
  6. Una volta registrati al punto 5, accendete il pc e lanciare il software Mi Flash Unlock scaricato al punto 2. Avviarlo e inserire anche lì le credenziali del punto 5
  7. spegnete il telefono (che non è ancora collegato al pc) e – da spento – schiacciare contemporaneamente il tasto vol- e power fino a che non compare un’immagine con la scritta fastboot mode.
  8. ora collegate il telefono al pc tramite cavo usb
  9. cliccare su “Unlock”
  10. a meno che non abbiate problemi di drivers o autorizzazione xiaomi, riceverete messaggio di “OK”.
  11. A questo punto avete il telefono con bootloader sbloccato. I passi che rimangono da fare sono, nell’ordine, installare la custom recovery (TWRP per lo più) e da lì flashare la ROM europea.
  12. Ora avviate il telefono e scaricate al suo interno i files https://www.androidfilehost.com/?fid=24459283995300351 (che è la ROM europea ad oggi più aggiornata) e il file supersu che è scaricabile da qui https://download.chainfire.eu/696/SuperSU/.
  13. Per installare la recovery ci sono 2 metodi:
    1. scaricare nel telefono la recovery europea dal link https://www.androidfilehost.com/?w=files&flid=50678 (il nome in codice del redmi 3 è “ido”, per cui scaricare il file TWRP_ido.zip). Una volta scaricato il file lanciare l’updater, cliccare sui 3 puntini in alto a destra e “seleziona un aggiornamento locale”, scegliere il file twrp appena scaricato e partirà l’installazione della recovery
    2. qualora la strada appena descritta dovesse fare cilecca per qualsivoglia motivo, allora scaricate sul pc il file https://www.androidfilehost.com/?fid=24459283995299569 , decomprimetelo in una cartella. Spegnete il telefono e avviatelo in modalità fastboot (Tasto vol- e power). Collegatelo al pc. Aprire la cartella in cui avete decompresso il file scaricato sopra e lanciate il file flash.bat. Si aprirà una schermata (stile dos) in cinese. Non capirete nulla 🙂 ma non preoccupatevi. Premete INVIO ogni volta che la schermata sarà ferma e in pochi secondi il telefono vi si riavvierà – come per magia – in modalità recovery (di default ci sarà la lingua cinese ma sono installate anche una serie di altre tra cui l’inglese – decisamente più intuitiva).
  14. Una volta che avrete la custom recovery potete lanciare l’installazione della ROM.
  15. Non appena terminata l’installazioen della ROM, non riavviate. Tornate indietro alla home della recovery e da lì flashate supersu.
  16. Fatto ciò, potete riavviare e godervi finamente lo Xiaomi Redmi 3 in versione internazionale. Da questo momento riceverete costantemente gli aggiornamenti settimanali che vengono rilasciati via OTA da xiaomi.eu

 

4 COMMENTI

  1. Ciao complimenti per l’articolo, come sempre.
    Volevo segnalare che su honorbuy . it, il Redmi 3 lo danno a 179€, spedizione da italia e 2 anni di garanzia.
    Io sono felice possessore, ormai da qualche anno, del primo Redmi…. quando lo comprai a poco più di 140€ era equiparabile a telefoni Sony o Samsung del valore di 300€.
    Oggi con l’avvento di Asus e huawei e i loro ottimi smarthphone , e soprattutto con un euro così debole, non so se realmente conviene comprare questi telefonini asiatici che sono davvero validi…. ma forse il momento non è quello giusto

    • Ciao, la tua è una acuta riflessione e non posso d’arti tutti i torti.
      C’è da dire che i telefoni cinesi in linea generale e xiaomi in particolare non sono secondi a nessuno e comunque, comprendendo tutte le spese accessorie, un telefono “esattamente equivalente” lo pagheresti comunque 30-50 euro di piu, che in percentuale non è una cifra trascurabile.

  2. Le vostre recensioni sono molto interessanti ed approfondite,
    solo la parte relativa al gaming mi sembra un pò buttata lì. Un peccato.

    Perchè nelle prossime prove non iniziate ad usare gamebench?

    Le variabili che secondo me è essenziale mettere in evidenza sono il framerate medio, quello minimo, la stabilità ed il comportamento dopo una ventina di minuti di gioco. Quest’ultima informazione la forniscono in pochi, ma per gli amanti dei giochi è critica. Mi è capitato di acquistare un samsung note 4 che i primi 20 minuti andava a bomba, mentre dopo iniziava a laggare pesantemente. Se l’avessi saputo non l’avrei preso.

    • Grazie. Commento apprezzatissimo.
      Ammetto che la parte gaming potrebbe essere tarata maggiormente verso i “cultori” del genere, e sarà mia cura farne tesoro per le.prossime recensioni.
      Ti dirò di più: non garantisco di poterlo fare oggi stesso, ma mi impegno a breve a completare la prova del redmi3 con le informazioni che chiedi

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