Tempo fa, incuriosito dal successo e dall’ottimo rapporto qualità/prezzo del Vernee Thor, avevo scritto un articolo per presentare il modello di fascia immediatamente superiore messo in commercio da Vernee: Apollo Lite.
Si tratta di un medio di gamma a cui, a breve, Vernee farà seguire anche i modelli Apollo e Mars.
Sono stato subito incuriosito dalla possibilità che potesse trattarsi del miglior smartphone nella sua fascia di prezzo.
Dopo tanto tempo a testare smartphone però una cosa mi è ormai chiara: non esiste un telefono migliore. O meglio: non esiste UNA classifica che possa valutarlo.
Esistono varie classifiche e in ognuna di esse ci sono alcuni smartphone che svettano rispetto alla concorrenza (ma tutto è soggettivo, tanto che le classifiche possono variare in maniera drastica, anche se non è un caso che quasi sempre chi scrive recensioni esalti i medesimi modelli).
Vernee Apollo Lite a mio avviso va inquadrato nella classifica dei migliori smartphone (bada bene: non solo cinesi) di fascia media, nell’intorno quindi dei €200.
Vernee si presenta a questa sfida con una scheda tecnica di tutto rispetto:
Generali | Dimensioni | 152 x 76.2 x 9.2mm |
Peso | 175g ( with battery ) | |
CPU | Helio X20 (MT6797) Deca-core | |
GPU | ARM Mali-T880 MP4 | |
RAM | 4GB LP DDR3 | |
ROM | 32GB (Supports 128G TF Expansion) | |
Batteria | 3180mAh (Typ.) | |
Caricatore | Pump Express Plus 3.0 | |
Display | Dimensioni | 5.5 inch |
Risoluzione | FHD 1920 x 1080 pixels 401ppi | |
Multi touch | SHARP IGZO IPS; 5-point touch | |
Protezione | Corning Gorilla 3 con curvatura 2.5D | |
Fotocamera | Camera principale | 16MP SAMSUNG s5k3p3 ISOCELL PDAF , Dual color flash |
Camera frontale | 5MP s5k5e8 | |
Video | 4K 2K@30fps 1080p@60fps | |
Connessioni | Frequenze | Network type: FDD-LTE+WCDMA+GSM |
2G: GSM 900/1900/2100MHz | ||
3G: WCDMA 900/2100MHz | ||
4G: FDD-LTE 800/1800/2100/2600MHz | ||
SIM | Dual sim dual standby, Micro SIM + Nano SIM / Micro SIM + TF Card | |
Entrambi gli slot SIM sono compatibili con 4G | ||
WiFi | WiFi 802.11 a/b/g/n, 2.4GHz / 5GHz | |
Bluetooth | Bluetooth 4.0 | |
Sensori di posizione | GPS, A-GPS,Giroscopio, Bussola, Magnetico | |
Gravity Sensor, | ||
Sensore di luminosità, Touch Sensor | ||
TYPE-C OTG | ||
Altri Parametri | G-sensore | si |
P-Sensore | si | |
L-sensore | si | |
Giroscopio | si | |
Bussola | si | |
hall | si | |
Impronte digitali | si | |
OTG | si | |
LED di notifica | si |
Uno smartphone però non è solo un assemblaggio di componenti (che, diciamocelo, sono quasi sempre identici per i vari smartphone in circolazione) e, per poter competere con marchi blasonati come Huawei, Xiaomi, Meizu e – perché no – Lg o Samsung, Vernee ha imparato in fretta che deve offrire un insieme efficiente ed efficace: ci sarà riuscita?
Noi lo abbiamo ordinato su Gearbest il 21 Luglio con garanzia ricevuta dallo store cinese che la spedizione sarebbe partita il giorno dopo.
Ecco, su questo aspetto si gioca un nodo cruciale degli smartphone cinesi e ritengo importante che i potenziali acquirenti siano correttamente informati di tutti i pro e i contro degli acquisti online su negozi cinesi.
Venditore (voto 4)
Come anticipato, Gearbest ci ha informato che avrebbe spedito lo smartphone il giorno 22 luglio: il giorno dopo l’acquisto.
La spedizione scelta è la cosiddetta Italy Express, con la quale lo Store si impegna a recapitare lo smartphone entro circa 10 giorni di calendario SENZA dazi doganali di importazione.
In realtà purtroppo, dopo aver proceduto all’acquisto, non abbiamo ricevuto informazioni da Gearbest per parecchi giorni (nonostante un enorme numero di solleciti) fino a che la spedizione è partita solo il 06/08 ed è stata consegnata il 18/08.
Come da copione non c’è stato nessun dazio da pagare, ma in compenso ho ricevuto il telefono UN MESE dopo averlo ordinato e quindi pagato.
Il voto sul negozio non può essere positivo (sebbene negli ultimi anni abbiamo eseguito decine e decine di acquisti su Gearbest, non sarebbe corretto dare un valore “alla carriera” solo perché sono più le volte che ci siamo trovati bene che quelle in cui abbiamo avuto questo tipo di problemi) soprattutto per i risvolti – scoprirete dopo perché – che sono seguiti all’acquisto.
UNBOXING (voto 5)
Confermo il giudizio fornito in occasione della presentazione dell’Apollo Lite:
confezione scarna (a dir poco minimalista) di cartone nero, identica a quella del predecessore Thor, sebbene di dimensione maggiore a causa del display da 5.5″ anziché 5″.
Come anticipato, dentro si trovano: caricatore, cavo usb, spilletta per aprire il carrellino delle sim, librettino generalista multilingua, e smartphone.
Niente di più ma neanche niente di meno rispetto al “minimo sindacale”. Considerando che nella confezione del Thor (che costa la metà) si trovano esattamente gli stessi pezzi, probabilmente qui la Vernee è stata un tantino avara…
Design e materiali (voto 8)
Rispetto a quanto avevo stimato, sono rimasto piacevolmente sorpreso dalla qualità di materiali e assemblaggio di Apollo Lite.
Scocca posteriore e cornice laterali in metallo anodizzato sono veramente piacevoli al tatto e robusti (una caduta da oltre 1 metro sull’asfalto che non ha minimamente scalfito/graffiato/rotto nessun punto del telefono ne sono riprova).
La casa produttrice ci tiene a precisare che la scocca è realizzata tramite lavorazione CNC, ma non lo considero un particolare degno di nota poiché ormai quasi tutte le scocche in metallo sono lavorate allo stesso modo (dati i bassi costi della lavorazione CNC sarebbe improduttivo utilizzare altri metodi di produzione).
Nel complesso si tratta di un oggetto dall’effetto WOW! Bello, lucido, robusto, solido e nel contempo sottilissimo. Proprio bello.
Tasti sul lato destro;
carrelli SIM sul lato sinistro (strana la decisione di “sprecare” spazio per separare le 2 sim in altrettanti carrelli anziché dedicare uno dei carrelli per la scheda SD): il primo limite che si nota è pertanto la mancanza di uno slot dedicato alla scheda SD che è invece condivisa con il secondo carrello SIM (in formato Nano, mentre la prima è in formato MICRO);
sul lato basso si trovano la presa usb type C (ricarica o collegamento al PC), il microfono e la cassa audio della quale, però, segnalo la posizione infelice in quanto decentrata sul lato destro e quindi se tenete lo smartphone con la mano destra e pretendete di attivare il vivavoce è molto probabile che la mano tappi parzialmente l’uscita dell’audio che quindi risentirà di un discreto abbassamento di volume rispetto a quando staccherete la mano…
Sulla cornice in alto la sola presa mini jack, mentre sul lato alto della facciata frontale si trovano l’auricolare audio, la fotocamera e il led di notifica.
Hardware (voto 8)
Non penso ci sia bisogno di soffermarsi sull’apparato hardware. Per questo aspetto non serviva avere in mano il telefono: la scheda tecnica parla da sola, e la realtà non tradisce le aspettative.
Sistema operativo (voto 8)
Questo è indubbiamente l’aspetto più importante di uno smartphone che ambisce ad essere più di un assemblaggio di componenti hardware.
Apollo Lite non delude, sebbene non nego che le mie aspettative fossero leggermente più alte, a causa delle mancanza di alcune features che speravo di trovare. Su tutte:
- smartwake (risveglio con doppio tap);
- Gestures;
- Gestione colori dei led di notifica (è possibile scegliere il colore solo in quelle app nel cui menu esiste la possibilità di scegliere. Nessuna possibilità di gestire le modifiche via impostazioni generali, e tantomeno per le app di sistema)
Per il resto la versione di Android che troviamo a bordo è la 6.0 stock, senza alcuna rivisitazione del produttore oltre alle solite peculiarità Mediatek (ad esempio il turbo download che consente di utilizzare in contemporanea la velocità della rete 4G e del wireless).
Non sono presenti tasti fisici per gestire i vari menu, e la barra di navigazione (i 3 classici tasti HOME, MENU, INDIETRO) è costituita da tasti virtuali dentro il display (in stile Nexus) che possono essere personalizzati o anche nascosti quando non utilizzati.
Tra le curiosità: nelle impostazioni del sistema operativo non è stata inserita la possibilità di vedere la percentuale della batteria (di cui standard si vedrà solo l’icona). Non capisco se si tratti di una dimenticanza o di una scelta consapevole da parte di Vernee, ma il problema è facilmente bypassabile attivando il “Sintetizzatore interfaccia utente di sistema” che è presente nativo dentro Android Marshmallow (si tratta di un menu nascosto che viene abilitato abbassando il menu a tendina dalla home page e successivamente tenendo cliccato alcuni secondi sull’icona ingranaggio che si trova in alto a destra).
Il sistema gira molto bene e, come se non bastasse, in pochi giorni sono stati rilasciati già 2 aggiornamenti via OTA.
Nessun impuntamento o lag, nessuna app di troppo e multilingua (ovviamente italiano compreso). Si tratta di uno smartphone pronto all’uso, rivolto ad una platea non obbligatoriamente smanettona (tutt’altro, data la scarsità di custom firmware) che acquista il telefono, inserisce la propria sim, le proprie credenziali android, e usa un telefono perfettamente efficiente fin dal primo secondo.
Non assegno un voto maggiore solo per la mancanza di quelle piccole chicche che lo avrebbero reso speciale.
In pratica: nessun baco, ma neanche nessun guizzo.
Fotocamera (voto 7.5)
Anche per quanto riguarda la fotocamera il voto è leggermente inferiore rispetto a quello assegnato prima di avere in mano lo smartphone.
Ciò non deve trarre in inganno in quanto il sensore ottico è ottimo, la messa a fuoco è ottima e la funzione di inquadratura e selezione scena automatica è anch’essa ottima.
Il sensore Samsung s5k3p3 ISOCELL da 16mpx fa il suo lavoro esattamente come ci si aspettava, così come il doppio flash led dual tone.
Le foto sono quasi sempre di buona qualità, comprese le notturne che – sebbene con un po’ di rumore come è normale sia – sono sempre ben leggibili anche in condizioni estreme e di controluce.
Il voto alto sembrerebbe pertanto doveroso, se non fosse per il software che gestisce la camera che è veramente “basilare”: poche opzioni di scatto, poche impostazioni da poter selezionare manualmente. Poca, in pratica, la possibilità di metterci “del proprio”.
Si tratta di una fotocamera che, mai come in questo caso, potremmo definire “punta e scatta“.
Si può solo decidere di scattare foto “normali” o “panoramiche”: tutto qui.
Peccato, se solo Vernee avesse messo un po’ più di impegno nello sviluppo del software, il risultato sarebbe stato eccellente.






Display (voto 6 – cercando di non farmi influenzare da un pesantissimo difetto di fabbrica che di per sè rende il mio Vernee Apollo Lite difficilmente utilizzabile)
Pannello IPS con curvatura 2.5D e protezione Corning Gorilla Glass 3, ottimo contrasto e definizione FullHD a cui non si può criticare niente di particolare se non la sensibilità a 5 tocchi anziché 10 come i pannelli migliori (per la precisione sotto il sole di mezzogiorno è quasi indispensabile portare il livello di luminosità al massimo per riuscire a leggerlo bene).
Purtroppo il display del mio esemplare ha un evidente difetto hardware che rende inutilizzabile il touch per gran parte della sua area.
Quando si acquista uno smartphone può succedere che ci sia un difetto di fabbrica (come può succedere per qualsiasi tipo di prodotto che si acquista) ma quando succede con uno smartphone acquistato in Cina, allora il problema si accentua enormemente: un acquisto presso una catena italiana può facilmente essere sostituito o inviato in assistenza, mentre se uno smartphone cinese arriva bacato, allora queste operazioni diventano decisamente più difficili.
Abbiamo scritto alla Vernee che ha risposto “grazie dell’informazione, vi faremo sapere…” (dopo di che, sono 3gg che non si sono più fatti sentire);
Abbiamo scritto a Gearbest che ha risposto “può succedere che il display di uno smartphone faccia cilecca se non si hanno le mani perfettamente lavate o se il tocco è troppo veloce. Riprovate più lentamente dopo aver lavato le mani e vedrete che è tutto a posto“.
Della serie: nessuno sembra volersi assumere responsabilità. Nè il produttore, nè il venditore.
Abbiamo aperto contestazione tramite paypal (strumento fondamentale nell’aiutarvi in queste situazioni) e aspettiamo di ricevere feedback per capire se qualcuno prenderà in carico il difetto o se, invece, faranno tutti finta di niente.
Questo tipo di problemi non può e non deve rimanere in secondo piano quando si decide di acquistare un prodotto con ottimo rapporto qualità/prezzo in Cina: se tutto va bene avrete fatto un ottimo affare, ma al primo problema “serio” si corre il rischio di aver buttato soldi.
Il mio consiglio è quello di scegliere bene il venditore e di rivolgervi possibilmente a chi garantisce magazzino in Europa (se non in Italia) o dal sempre perfetto Amazon.
Batteria (voto 8)
Prima di avere in mano il telefono avevo scritto “La batteria da 3180mAh, accompagnata dall’hardware descritto, dovrebbe garantire una durata quotidiana, ma non sicuramente superiore in caso di uso intenso.”
E’ esattamente così: con un utilizzo intenso l’Apollo Lite ci porterà fino a sera con circa 4.5/5h di display. La durata della batteria (non removibile) è nella norma e non brilla sicuramente rispetto ai concorrenti.
Ho comunque ritenuto corretto premiare Vernee con un voto alto grazie alla tecnologia Pump Express 3 che fa miracoli!
Per 3 volte consecutive ho lasciato spegnere completamente Apollo Lite e lo ho attaccato solo una volta spento: in 40 minuti la ricarica è già al 65%, in altri 10 minuti sale all’85% e in 1h tonda (a volte 70 minuti) la ricarica raggiunge il 100%. Veramente ottimo!
La durata non è pertanto molto alta, ma almeno si può contare in una velocissima ricarica ovunque ci troviamo.
Preciso anche che la “riserva” della batteria (dal 15% in giù) dura quasi 2 ore prima di far spegnere l’Apollo Lite, con telefono collegato via bluetooth alle cuffie mentre Spotify trasmette musica in streaming.
L’efficacia della velocità di ricarica è possibile grazie alla tecnologia Pump Express e alla presa USB di tipo C.
L’unico vero difetto di questa tecnologia è che durante la ricarica il telefono diventa bollente! Dà fastidio tenerlo in mano a causa della temperatura che raggiunge il case di metallo e una volta ho persino ricevuto un popup android che mi invitava a spegnere lo smartphone per riaccenderlo una volta fatto raffreddare (!?!)
Benchmark (voto 9)
Nonostante Vernee abbia sempre pubblicizzato punteggi Antutu superiori ai 90.000 e io abbia (due volte su 2) raggiunto “solo” 86.000, non si può negare che questo punteggio identifichi comunque uno smartphone che si trova nella parte alta della fascia media del mercato (la velocità dei 10 core si fa sentire tutta)!
Abbiamo parlato più volte della relatività (e forse della parziale inutilità) dei benchmark sugli smartphone, in quanto la fruibilità e reattività di un apparecchio possono derivare più da un buon software (che non viene mappato nei benchmark) che da un hardware potente; nonostante tutto, è chiaro che si tratta di uno strumento utile per fare dei paragoni.
Attribuendo però a questo argomento una importanza relativa, mi limito a pubblicare una serie di benchmark ottenuti su varie piattaforme:
Funzioni telefoniche e di rete (voto 8)
Vernee Apollo Lite garantisce una ottima ricezione su tutte le bande necessarie (B20 compresa) e rete dati 4G, grazie alla quale è possibile sfruttare i dati indistintamente dalla SIM1 o dalla SIM2. E’ altresì possibile passare “a caldo” da una sim all’altra, in modo da ottimizzare l’utilizzo di 2 sim in base alle proprie esigenze (ad esempio 1 sim aziendale e 1 personale).
La velocità di navigazione in 4G è sempre molto elevata a prescindere dall’operatore (testati Tim e Vodafone):
L’audio in capsula è ottimo così come è ottima la qualità del microfono che garantisce di essere sentiti perfettamente dal vostro interlocutore.
Per contro trovo che sia abbastanza basso l’audio dell’altoparlante (soprattutto nell’utilizzo di ascolto musica – che a volte gracchia – più che nell’uso come vivavoce per le telefonate dove, invece, il volume mi è sembrato sufficiente).
Sensori (voto 7)
GPS ok (veloce il fix dei satelliti, accurata la precisione): nessun problema;


Bussola: precisa e veloce sebbene (altra grande mancanza del software installato) manchi un software che la gestisca! Questa è una scelta bizzarra! E’ presente la bussola (non è sempre presente negli smartphone e quindi andrebbe valorizzata) ma non esiste una app o una impostazione che ne renda possibile l’utilizzo senza dover ricorrere a terze parti. Pertanto, se non si è letta la scheda tecnica prima di comprarlo, e se non si scarica una app dal Play Store si corre il rischio di avere la bussola, non saperlo, e non poterla usare… Peccato, perché funziona molto bene.
Lettore impronte: in 2 anni di utilizzo di smartphone con lettore di impronte digitali non ho mai trovato un apparecchio che realmente invogli all’utilizzo del lettore. Checché se ne dica, la percentuale di tentativi inutili è molto alta. Il lettore del Vernee Apollo Lite si comporta nè più nè meno della gran parte degli altri smartphone della medesima fascia, col risultato che dopo aver provato per 3 giorni ad accedere allo smartphone mediante lettura di impronte, anche nell’Apollo Lite ho deciso di spegnere la funzione tornando alla più efficace “sequenza”. Da notare che non aiuta anche la posizione del sensore sul retro che – non mi stancherò mai di dirlo – rende per i miei gusti di dubbia utilità la sua presenza.
Slot SD: purtroppo per l’SD non esiste uno slot dedicato ma bisogna scegliere se inserirla al posto della seconda sim.
Sveglia: Funziona a telefono spento.
Bluetooth: sempre ottimo. In ricezione riesce a mantenere stabile la connessione con componenti a distanze a cui altri smartphone a fianco non vedevano più la periferica.
Tips & Tricks
Nel caso in cui malauguratamente doveste perdere l’IMEI del telefono, e in fase di accensione lo smartphone non dovesse riconoscere la scheda sim, è probabile che – magari smanettando con flash, formattazioni varie, ecc… abbiate fatto dimenticare allo smartphone il codice IMEI.
Nel caso in cui ciò dovesse succedere con il Vernee Apollo Lite, per reinserire il codice IMEI è sufficiente aprire il dialer telefonico e lì digitare i tasti *#6813#
Una volta che si sarà aperto il popupo che vedete qui sotto, sarà sufficiente digitare i codici imei presenti sull’adesivo posto sul fondo della confezione del telefono.
C’è chi dice che in alcuni casi i codici così inseriti vengono persi dalla memoria dello smartphone non appena spento e riacceso, e quindi questa operazione andrebbe fatta ogni volta che lo smartphone viene riacceso: non ho mai dovuto provare personalmente, per cui non so se ciò corrisponda al vero, ma sarebbe comunque meglio di niente.
Conclusioni
Consiglierei l’acquisto di Vernee Apollo Lite al mio migliore amico?
A prescindere dai voti che ho assegnato ai vari argomenti sempre discretamente alti, sarei molto dubbioso su cosa rispondere a questa domanda. In linea generale la risposta è affermativa, lo consiglierei perché è un telefono ben pensato, ben assemblato, che funziona bene e vale quello che costa.
L’esperienza del display difettato (che ancora non so se qualcuno mi aggiusterà o sostituirà) mi fa pensare che mi dispiacerebbe consigliare ad un amico di acquistare il Vernee Apollo Lite su gearbest col rischio di aver buttato soldi.
Ora però è possibile acquistarlo su Amazon, per di più con spedizione Prime: i 30 euro in più rispetto ai classici store cinesi sono a mio avviso assolutamente consigliabili…
Alla fine il problema con il touch è stato risolto? Perche anche il mio fa cosí
Alla fine il problema con il touch è stato risolto?
Ciao, abbiamo rispedito lo smartphone chiedendo il rimborso – dopp aver pattuito le modalità col venditore – ma purtroppo non abbiamo ancora ricevuto risposta…
La parte sul messaggio di alert temperatura è un problema che io ho avuto sul mio Thor. L’ho dovuto rispedire ad amazon. dopo qualche giorno la frequenza dei messaggi di temperatura eccessiva erano diventati frequenti (benchè a cellulare sostanzialmente tiepido), e seguiti da spegnimenti, riavvi, bootloop, difficoltà a riaccendere o mettere in carica il dispositivo.
Purtroppo è una prerogativa che spesso riguarda i soc mediatek. Alcuni più e alcuni meno, avverto spesso questo problema.
Certo nel l’Apollo è presumibile che la coibentazione interna sia veramente al minimo, dato quanto scalda il metallo